L’azoto liquido è fondamentale in molti processi, nel food come nell’industria medica o farmaceutica. Ma c’è sempre il rischio di contaminazioni. Nterilizer ha brevettato un sistema di sterilizzazione basato sulle radiazioni ultraviolette. In crowdfunding su BacktoWork ha raccolto quasi tre volte l’obiettivo. Ecco perché

Nterilizer è una startup che ha trovato una soluzione a un problema dell’industria farmaceutica e non solo. Ma anche investitori on line molto interessati. La capacità di lavorare a temperature estremamente basse ha reso l’azoto liquido una sostanza ormai fondamentale in molti processi, dalla conservazione dei cibi alla lavorazione di materiali per l’industria medica o farmaceutica. Dietro alle tante potenzialità rimane però un problema di fondo: abbassando le temperature, l’azoto congela immediatamente anche i virus e i batteri con cui entra in contatto, rischiando quindi di contaminare i campioni.

È qui che entra in gioco Nterilizer, startup bolognese che ha sviluppato uno speciale sistema di sterilizzazione dell’azoto liquido basato sulle radiazioni ultraviolette. Per finanziarsi, Nterilizer ha avviato una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma BacktoWork con cui ha già raccolto 279 mila euro: quasi tre volte l’obiettivo minimo, fissato a 100 mila.

EconomyUp ha parlato con Lodovico Parmegiani, esperto in embriologia e Ceo di Nterilizer, per capire meglio come funziona il processo di sterilizzazione e quali sono le sue applicazioni più interessanti.

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